Pieve dei Santi Nazario e Celso

Pieve dei Santi Nazario e Celso

La Pieve dei Santi Nazario e Celso è un antico luogo di culto situato a Borgomaro, in provincia di Imperia. Di origini paleocristiane, è stata riedificata nel XV secolo e successivamente ristrutturata nel XVII secolo. Oggi è custodita da una comunità monastica benedettina e rappresenta un importante punto di riferimento spirituale e culturale per la vallata.

Situata nel cuore di Borgomaro, la Pieve dei Santi Nazario e Celso è uno dei più importanti edifici religiosi della zona. Le sue origini sono antiche, con tracce che risalgono al periodo paleocristiano e successive riedificazioni nel XII secolo. Nel 1490 un incendio danneggiò gravemente la chiesa, che fu completamente riedificata entro il 1498. Durante il XVII secolo furono apportate ulteriori modifiche, tra cui l’allungamento dell’abside, l’ampliamento del presbiterio, la sistemazione della sacrestia e la realizzazione di tre altari in marmo policromo.

Padre Angelo, rappresentante della comunità monastica benedettina di San Nazario e Celso di Borgomaro, racconta la straordinaria scoperta che ha coinvolto la sua comunità: "Da una tavola che girava da un magazzino all'altro, da un sottoscala all'altro e che sembrava non valere nulla è emersa un'opera del 1500, un piccolo libro di storia dimenticata".

Il protagonista di questa rinascita è una tavola dipinta di cui si ignorava quasi tutto, oggi restaurata dal laboratorio Bonifacio e orgogliosamente esposta nella pieve del Maro.

"Abbiamo ritenuto valesse la pena tentare di salvare il salvabile con un restauro iniziato nel 2019 – racconta padre Angelo a Riviera Time – non pensavamo però si arrivasse al risultato di oggi".

L'attribuzione temporale ai primi del 1500 si basa su diversi indizi contenuti nell'opera stessa: "La databile dell'opera si ricava da parecchi elementi. Uno di questi è il retro della tavola che propone il metodo di costruzione dei De Rossi dei quali qui, a San Nazario, abbiamo già il noto polittico. Abbiamo poi un San Francesco da Paola, spuntato dopo la fase più profonda dei restauri, canonizzato dopo il 1509 e uno stemma di San Maurizio, caro ai Savoia".

Ma le sorprese maggiori riguardano i personaggi raffigurati, presumibilmente opera di Giulio De Rossi: i committenti dell'opera. Inizialmente invisibili, poi nascosti sotto le figure di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista sovrapposte all'immagine originale: "Erano sotto un secondo strato di pittura – spiega il monaco. Il giovane con buona sicurezza si può identificare con Claudio di Savoia, figlio di Renato, mentre la donna è la madre Anna Lascaris che sposando Renato di Savoia ha dato alla sua famiglia la proprietà di queste terre fino a Oneglia. Erano coperti da ridipinture che si sovrapponevano all'opera originale che è anche tagliata e non sappiamo di preciso se sia stata fatta appositamente per questa chiesa o meno".

Altri elementi emersi durante il restauro includono un San Sebastiano, posizionato a sinistra sulla medesima altezza di San Francesco da Paola. Prima di tornare definitivamente a San Nazario e Celso, l'opera ha fatto tappa al museo diocesano di Albenga, dove, come racconta padre Angelo: "…più gente possibile potesse ammirare questo piccolo libro di storia riscoperto e ritrovato dal nulla".

Pieve dei Santi Nazario e Celso (Borgomaro) - Aktuelle 2021 - Lohnt es ...